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Solidarietà a Francesca Albanese oggetto di un linciaggio mediatico volto a delegittimare la denuncia dei crimini israeliani e della complicità occidentale

Non c’è nulla di offensivo nel sostenere che la senatrice Liliana Segre rifiuta di usare la parola genocidio perché identifica la parola con la propria esperienza dell’Olocausto e non riesce ad accettare che lo Stato di Israele venga accusato di tale crimine. È umanamente comprensibile l’atteggiamento della senatrice Segre, non lo è la strumentalizzazione da parte degli alleati italiani di Netanyahu e dei complici del genocidio.

Non dovrebbe essere necessario ripeterlo ma ribadiamo che l’unicità dell’Olocausto non implica che sia stato l’unico genocidio e che non si possa definire tale, sulla base della definizione del diritto internazionale, quello che sta subendo il popolo palestinese.

L’olocausto fu opera dei nazisti e dei loro complici fascisti i cui eredi oggi sostengono il governo fascista israeliano.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista

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