Oggi lo storico quotidiano francese, fondato da Jean Jaurès, l’Humanité dedica la prima pagina a Pier Paolo Pasolini raccontato fin dal titolo per quel che è stato: comunista eretico. In Italia ci tocca sorbirci le fesserie di Mollicone”, lo scrive sui social Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea. “Nel nostro paese si tende a rimuovere questo aspetto decisivo della sua biografia sottolineando l’eretico e il corsaro ma depoliticizzandolo proprio in quella maniera qualunquistica che Pasolini aveva sempre odiato. Dagli anni ’90 si è affermata questa lettura decaffeinata di un intellettuale che ha sempre gettato tutto se stesso nella lotta. Riducendo Pasolini a un generico anticonformista si è lasciato spazio al tentativo della destra di appropriarsene per negare il valore dell’antifascismo”. II segretario nazionale ricorda che la tessera 2025 di Rifondazione Comunista rende omaggio a Pier Paolo Pasolini “con una foto che ci aveva autorizzato a utilizzare il suo amico Mario Dondero e i suoi versi sullo ‘stile pura luce’ della Resistenza. Un modo simbolico per restituire a Pier Paolo Pasolini quella tessera che perse nel 1949 con l’espulsione dal Pci”. “Pasolini è stato un comunista e un antifascista che fino all’ultimo – con scritti, discorsi, interviste e il suo film Salò – ha espresso il proprio rifiuto del capitalismo e di quella che definiva entropia borghese”, conclude Acerbo.
In allegato la prima pagina de L’Humanitè





