La decisione del ministero dell’Istruzione e del Merito di annullare il corso di formazione per insegnanti “La scuola non si arruola” non può che suscitare sconcerto. In primo luogo, il soggetto promotore, il CESTES, è un ente regolarmente accreditato per l’erogazione di attività di formazione. Ma soprattutto è arduo affermare – come il ministero fa – che i contenuti del corso non rientrino negli ambiti che la normativa individua per lo sviluppo di iniziative di aggiornamento rivolte ai docenti. Il convegno è infatti ispirato apertamente all’articolo 11 della Costituzione, secondo cui “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. Si può dunque ritenerlo estraneo a una disciplina, l’Educazione civica, presente in tutti i cicli scolastici, che ha fra i suoi capisaldi proprio l’insegnamento dei principi costituzionali?
In attesa di conoscere le motivazioni che hanno spinto il MIM a impedire un dibattito che aveva già raggiunto il massimo delle iscrizioni consentite (1.400 docenti in tutta Italia), esprimiamo preoccupazione per una decisione che rischia di configurare un’intromissione politica nella libertà di insegnamento, uno dei cardini della scuola della Costituzione. Siamo dalla parte delle e dei docenti che quotidianamente sono impegnati a trasmettere ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze i valori su cui si fonda la nostra democrazia. Nessuno può ostacolare un compito da cui dipende il futuro del paese.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale Partito della Rifondazione Comunista
Salvatore Romeo, responsabile Scuola e Università Partito della Rifondazione Comunista




